Preparare un viaggio in Giappone potrebbe sembrare un'impresa banale, ma ci sono alcuni fattori che non vanno sottovalutati.
Stiamo andando dall'altra parte del mondo, il che significa che non solo dovrai prendere un aereo (lo si prende anche per andare a Parigi), ma stai andando in un paese con una cultura totalmente diversa dalla nostra! Asia e Africa hanno culture molto diverse da quelle occidentali, quindi stai per affrontare un viaggio che ti porterà a scoprire cose diverse, concezioni diverse, modi di vivere e di pensare totalmente diversi da quelli che conosci.
Se si considera che per molti uno shock culturale è vedere gli inglesi che fanno una cena liquida, figurati cosa può accadere in Giappone.
Andare dall'altra parte del mondo significa anche che non avrai la stessa valuta che hai attualmente. Bisogna calcolare, quindi, che gli euro non sono accettati, ma abbiamo lo Yen (che in finanza e sulla tastiera del cellulare si trova con il simbolo ¥, ma che nel paese lo troverai scritto come 円).
TIPS & TRICKS
Molto utile prima di partire per il Giappone potrebbe essere il valutare un breve corso di giapponese per la sopravvivenza base.
Vi consiglio quello tenuto da Giada di Nodo_no_do una ragazza italiana che fa corsi online di giapponese con insegnati madrelingua.
Stai correndo in Spagna per prendere un autobus e, con lo zaino in spalla, inciampi perché non ti sei allacciato bene le scarpe. Cadendo, ti sloghi il polso. Urli, tiri giù tutto il calendario e finisci in ospedale, dove ti devono fare una fasciatura che devi portare almeno per una settimana. Ecco, quella fasciatura, se non hai con te la tessera sanitaria, devi pagarla. Con la tessera sanitaria, no!
Tornando a noi e al nostro viaggio in Giappone, la tessera sanitaria ci serve a ben poco perché, appunto, non siamo nell'Unione Europea e la sanità in Giappone è privata (come in America, per intenderci). Quindi, se corri con le scarpe allacciate male e ti sloghi un polso, dovrai pagare la fasciatura, il consulto medico e l'eventuale radiografia.
Insomma, circa 13.000 ¥ (più o meno 105 €, in base al cambio) e passa la paura.
L'inglese, questo sconosciuto!
In verità, il secondo e il terzo punto possono essere tranquillamente uniti, dato che vanno abbastanza di pari passo.
Sebbene la scolarizzazione media in Giappone sia più alta di quella italiana e anche le spese ad essa dedicate siano maggiori (ossia la spesa media per frequentare una buona scuola e gli anni passati all'interno di edifici scolastici per studiare in Giappone sono più alti), l'inglese per loro rimane un ostacolo molto difficile da superare. In Italia abbiamo una conoscenza maggiore dell'inglese rispetto al Giappone (e noi siamo al 24º posto su 32 in Europa), quindi vi lascio immaginare cosa significhi tentare di parlare inglese con un giapponese.
Gran parte del problema risiede nel punto tre (per questo vi avevo detto che erano collegati). I giapponesi, a differenza dei paesi del "vecchio mondo", non utilizzano caratteri latini, ma bensì simboli completamente diversi (come ad esempio il cinese o il coreano). Possiamo tranquillamente dire che in tutta l'Asia non si utilizzano i caratteri che usiamo noi, e essendo una traslitterazione di caratteri diversi con pronunce diverse, il problema sta lì.
Non esistono lettere singole in giapponese (fatta eccezione per le quattro vocali e la "N"). Il giapponese è una lingua sillabica, quindi è ovvio che parole come "START", "COMPUTER" e "BUSINESS" non siano facili da tradurre. Se a questo aggiungiamo il fatto che non vengono trascritte nel modo in cui sono originariamente scritte, ma nel modo in cui vengono pronunciate, ecco che viene fuori il pasticcio.